l castello di Policoro sorge sulla punta orientale dell’acropoli delle colonie greche di Siris ed Herakleia dominante la piana costiera jonica quasi certamente sulle fondazioni di un antico e imponente tempio della Magna Grecia. L’origine viene accreditata intorno alla metà del VII secolo, epoca della colonizzazione Basiliana. I Basiliani, furono gli iniziatori della costruzione dell’edificio, eretto con funzioni di monastero fortificato e centro produttivo agricolo. Documenti del XII secolo citano il nuovo centro di Pollicorum (dal greco Bizantino “vasta Pianura”) formato da Castrum e dalla chiesa di S. Pietro. Il castrum subì le prime trasformazioni nel XIII secolo. In quell’epoca fu centro strategico e raggiunse il suo massimo splendore sotto Federico II che vi si ferma nel 1231 e nel 1233 tenendovi addirittura Parlamento per la spedizione contro le città ribelli della Sicilia. Il monastero passa dai Basiliani ai Benedettini e da questi ai Gesuiti che lo trasformano in casale fortificato sul sito dell’antico castrum. Stampe dell’epoca rappresentano il castello con un piano in meno, il campanile uscente dalla linea dei tetti e una torre quadrata sovrastante l’intero edificio munita di quattro torrette agli angoli superiori. Nel 1791 l’edificio viene acquistato dalla principessa Maria Grimaldi Gerace Serra, che lo trasforma in edificio nobiliare con la demolizione dell’antica torre e la costruzione del borgo. Nel 1893 l’intero latifondo passa al Barone Berlingieri di Crotone che interviene sul castello in maniera radicale determinando così l’attuale assetto funzionale e architettonico. Dopo un lungo periodo di abbandono e quindi di degrado, il Castello è ritornato agli antichi splendori attraverso un accurato intervento di restauro conservativo e funzionale. Gli interventi di restauro hanno messo in risalto la bellezza ed il fascino degli spazi interni ed esterni del Castello ed in modo particolare quelli della corte interna, delle gallerie e di tutti i locali dell’antico Castrum. Inoltre il restauro ha messo in evidenza la magia dei i materiali usati per la costruzione del castrum, sicuramente appartenuti all’antico tempio distrutto